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Massimo Di Quirico

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Maurix

I Carpani Brothers

La cosa potrebbe sembrare incredibile ai più, ma il Meoni si cimenta con un argomento serio, anzi, il più serio per eccellenza, nientepopòdimenochè...

 

Il senso della vita

(inutili come una scarpa vecchia)

 

A volte capita che durante le mille corse quotidiane troviamo un minuto per sederci in riva a un fiume, guardiamo l'acqua scorrere e riflettiamo su tanti misteri che segnano la nostra esistenza.

Le domande sono sempre le solite, sempre senza risposta.

Chi siamo, quale è il nostro destino è tutto scritto o possiamo cambiarlo? Siamo marionette impotenti o padroni delle nostre vite? Da sempre queste domande ci uccidono, sono la strada principale verso l'infelicità, visto che sono domande alle quali non possiamo mettere la parola fine, e il solo pensarle fa stare male.

Viene da sperare di perdere la ragione, diventare dei completi imbecilli come già ce ne sono tanti, felici e contenti di stare al mondo solo perché hanno comprato l'ultimo modello di cellulare, l'ultima scarpa firmata o hanno un televisore che prende qualche canale in più senza essere abbonati alla tv a pagamento.

Gente che per questo si sente realizzata, mortifica la potenza dell'anima interiore perdendola tra cose materiali assolutamente inutili per dimostrare il valore dell'individuo.

Le persone mediamente sensibili non vogliono più arrovellarsi la mente su i misteri eterni, come facevano i filosofi dell'antichità. L'intelligenza dei nostri tempi viene impiegata verso la tecnologia, verso la costruzione di una cultura che possa abbracciare più nozioni possibili, o verso una cura estetica, magari cercando di colmare lacune interiori con l'aspetto esterno che ci faccia accettare da tutti.

Viviamo in tempi veloci, troppe cose da fare e poco tempo per farle. Si rimane sempre con un amaro in bocca, un senso di incompiuto e un desiderio del poter fare di più che ci accompagnerà sempre. Io non penso che ci sia un senso della vita comune a due o più persone, penso che ce ne siano tanti quanti siamo noi individui sulla terra, o almeno ce ne sia uno per ogni persona che lo stia cercando ,fuori e dentro di lui.

Alcuni lo immaginano come affermazione personale, superiorità su altri, successo, fama ,gloria e soldi.

Potrebbe anche essere, il potere potrebbe anche essere uno dei significati della nostra esistenza.

 

 

Altri, forse per necessità, lo identificano come una ricerca interiore, affidata alla meditazione, alla religione, che da sempre, si sa, viene usata come uno sfogo, come una rivincita verso un'esistenza grigia.

Grazie al conforto della religione i deboli trovano consolazione: sto male perché è una prova, starò meglio in un altra vita ,bisogna avere fede e tutto cambierà ecc., la religione come oppio dei popoli e 'cosa antichissima.

Adesso poi si ha fede non solo verso entità astratte, ma anche oggetti e persone come noi, basta un idolo per affidare tutti i nostri sogni e le nostre speranze, farlo pensare al posto nostro, per noi è diventato troppo faticoso, e non abbiamo più tempo.

Ma in fondo io penso che la ricerca sia il vero significato del nostro passaggio su questa terra, la ricerca continua su noi stessi e su ciò che ci circonda, il non sentirsi mai appagati di quello che abbiamo, delle nostre emozioni, scavare sempre più a fondo all'interno dell'anima e dello spirito, non farsi avvolgere dalla banalità che ci culla e ci circonda.

Siamo stranieri in un mondo straniero, ma non ci stancheremo mai di cercare la strada.