Gli
ulivi
(Renzo
Zenobi)
Si
lascia la città
che è appena dopo di una nuova
pennellata di vita
contro il cielo come un quadro
che è appena prima di sentire
se fa freddo con il naso
e siamo giù a mettere in moto
i pensieri col motore
e tutto intorno è solo amore.
Si guida per un po'
ed i pensieri usati vanno
più distesi e più dolci
primi prati primi agnelli
e noi contarli sugli anelli
primi monti e riflettori
che li incendiano di sole
poi papaveri e collina
primi battiti di aprile.
Oggi il mare degli ulivi è
spettinato dal vento
ulivi giovani e vecchi con i capelli d'argento
come noi ci sono ulivi fortunati e benedetti
alla fine del diluvio che portarono nei becchi
come noi gli ulivi tristi ai piedi di Giovanna d'Arco
e piallati e messi in croce perdonarono
il mondo dall'alto.
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