Renzo
Zenobi
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Sabato 23/03/2002 - Il concerto alla Cantina Mediterraneo
Clicca sulle foto per vedere la galleria fotografica completa Renzo è tornato su un palco! |
Alla Cantina
Mediterraneo di Frosinone, gestita dall'illuminato Franco Bianchi,
organizzatore degli eventi, solitamente nei fine settimana si esibiscono
gruppi e cantautori, emergenti o affermati, comunque artisti di grande
valore nel panorama musicale italiano e internazionale. Qui siamo lontani
anni luce dalla musica 'usa e getta' o dal trash televisivo di Sanremo
e dintorni. E' nel quadro della rassegna "Marzo d'autore"
(La canzone è parole) che si inserisce il concerto di Renzo
Zenobi del 23 Marzo 2002. Renzo torna ad esibirsi su un palco dopo
moltissimi anni (fatta eccezione per la breve parentesi della settimana
precedente in cui però ha cantato solo qualche canzone da 'ospite'
ad Ascoli Piceno nel concerto di Grazia Di Michele). |
Sono le 22.30 quando Renzo imbraccia la chitarra e dà inizio ad una serata memorabile; la meravigliosa ouverture del concerto è affidata a La musica, una sorta di manifesto programmatico di un artista che ha legato indissolubilmente la propria esistenza al magico mondo delle sette note. "Nei posti più diversi ho raccontato sulle mie corde storie", "La musica è venuta ogni volta che ho chiamato", sono versi emblematici che sottolineano l'intensità del momento e tradiscono forse nell'interpretazione un pizzico di emozione dello stesso autore per l'acclamato ritorno su un palco dopo tanti anni e il caloroso abbraccio degli spettatori presenti nel locale. Il brano successivo è Telefono elettronico; l'autore spiega che l'oggetto in questione è il cosiddetto "cordless", e non il cellulare che nel 1981, anno in cui fu scritto il brano, era ancora molto di là da venire. Il terzo pezzo proposto è Stanno tutti dormendo, tratto dall'LP Bandierine del 1978, interamente arrangiato da Ennio Morricone. Lungi dal subire un depauperamento sonoro rispetto alla versione originale, cosa che si potrebbe sospettare data l'assenza del supporto della mastodontica orchestra di Morricone, il brano riproposto solo in voce e chitarra ritrova la sua essenza naturale e, come accadrà per gli altri due pezzi dello stesso album eseguiti successivamente, scivola leggero e perfetto grazie alla magistrale esecuzione di Renzo. |
I brani selezionati dall'autore, benché tutti sempre attualissimi, ricoprono un arco temporale di circa 20 anni, dal primo disco del 1975 (A Silvia) all'ultimo del 1995 (Proiettili d'argento); così con un salto di circa 15 anni si passa alla struggente Non avere paura del 93, Io e te su quei giorni del 76 e di nuovo al 93 con Nevicano. Man mano che l'esibizione va avanti le dita di Renzo si sciolgono sulle corde a ritrovare l'innata maestria che spinse De Gregori ad affidargli la chitarra nei suoi dischi migliori (un nome per tutti: Rimmel). E' la volta della stupenda Danze, più che una semplice canzone un vero e proprio pezzo di letteratura; l'autore svela che il brano è ambientato nel 1945. A seguire la celeberrima Aviatore; da notare una leggera variazione nel finale del testo: "tutto passa e forse non ti tocca". Lasciamo all'interpretazione dei lettori il senso di quel forse in più. Dopo E ancora le dirai ti voglio bene si passa a Corriera di Natale che chiude la prima parte del concerto. Renzo ci aiuta nella comprensione del testo: la protagonista è una ragazza che lavora in città ma vive in periferia e ogni giorno prende la corriera per tornare a casa, ma la sera in questione è particolare per due motivi: siamo alla vigilia di Natale ed è stata appena lasciata dal suo ragazzo. Trascorrono dieci minuti di intervallo che costituiscono l'occasione per scambiare qualche battuta con Renzo e complimentarci con lui, e si riparte con E noi piccoli piccoli, l'ultima perla in ordine cronologico ed anche l'unico brano tratto dal suo ultimo disco, Proiettili d'argento(per un cuore di lupo), del 1995. Il brano piacque tanto a Lucio Dalla che volle che Renzo pubblicasse un nuovo disco, e così fu per la nostra gioia. Si prosegue con Una pioggia d'affetto e Marinara, e quindi è la volta del capolavoro assoluto dell'autore, la strepitosa Silvia, un brano perfetto nella sua armoniosità e nella straordinaria compenetrazione fra musica e testo. L'interpretazione è eccellente e non risente minimamente dell'assenza degli arrangiamenti della versione studio. Gli applausi partono già alle prime note e scrosciano al termine del brano. Si prosegue con E sei di nuovo solo e Quasi come le rime; a proposito di quest'ultimo brano l'autore ci racconta che la citazione de la fiera dei morti si riferisce a una manifestazione che si tiene ancora oggi a Perugia. |
Lo spazio finale del programma è riservato a due capolavori di
poesia pura: Giornate di tenera
attesa (interpretata in maniera particolarmente intensa dalla bellissima
voce di Renzo) e Temporale.
Quest'ultimo brano è forse l'unico che risulta praticamente identico
alla versione in studio, già di per sé essenziale nella
sua meravigliosa armonia; il testo riletto fuori di metafora è
improntato ad una forte vena di ottimismo: dopo il temporale, che allaga
tutto e causa il panico, torna il sole: ecco adesso ha proprio smesso
è finita la tempesta. Una canzone che mette i brividi
e dovrebbe concludere il concerto, ma per Renzo è una standing
ovation e non può esimersi dai bis acclamati a gran voce dal caloroso
pubblico. I tre brani riproposti sono i più conosciuti del suo
repertorio: Telefono
elettronico, Aviatore
e Silvia a suggellare una serata
storica che resterà per sempre nel cuore e nella mente dei fortunati
presenti. Alla fine Renzo ha cantato in tutto ben 18 canzoni più
3 bis, ma è solo un piccola parte del suo vastissimo repertorio.
Per poter ascoltare tutte le sue canzoni che ci piacciono sarebbe necessario
un concerto di dieci ore e non possiamo pretendere tanto dal cantautore! |