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Renzo Zenobi

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A Silvia (1975)
Chiari di luna (1976)
Danze (1977)
Bandierine (1978)
Silvia (1979)
Telefono elettronico (1981)
Aviatore (1982)
Zenobi (1993)
Proiettili d'argento (per un cuore di lupo) (1995)
Amori e battiti (2002)
Canzoni sulle pagine (2013)
Volando (2018)


La musica è venuta ogni volta che ho chiamato

( da "La musica" )

 

Un anno dopo  l'album di esordio Zenobi propone il suo secondo LP, "Chiari di luna". I brani più coinvolgenti sono "Irma", "E sei di nuovo solo", che raccontano di una storia d'amore ormai finita, e lo splendido "La musica".

Questa è la recensione del disco uscita sul numero di Ottobre 2001 della bella rivista di musica italiana "L'isola che non c'era" (www.lisolachenoncera.it) ad opera di Gianluca Veltri:

 

Per Renzo Zenobi non si può neanche invocare un rimosso collettivo, valido per alcuni suoi colleghi caduti nell’oblio. Zenobi, qualcosa che sia parente del successo non l’ha raggiunto mai. Curioso esemplare di cantautore anni ‘70 non politicizzato, attento all’aspetto poetico del verso e musicalmente tutt’altro che sprovveduto; e in più fuori da certi stilemi cantautorali. Un giorno come tanti altri, uno degli episodi meglio riusciti di questo disco (insieme all’incantevole Strano uomo Michele) coniuga una scrittura pessoiana con un arrangiamento decisamente mainstream, melodicamente consono alle malinconie della canzone leggera italiana. Ma in più con un gusto amarognolo di troppo, evidentemente; con un’attitudine all’introversione e un understatement troppo pronunciati. Più vicino di De Gregori alla struttura-canzone popular (diciamo discendente genealogicamente da brani come Alice), romano come lui e uscito dalla covata del Folkstudio, lo Zenobi di "Chiari di luna" esprime una naïvete disarmante.

L’aspetto più interessante di tale naïvete risiede proprio nella convivenza - oggi risaltante più che mai - tra arrangiamenti e soluzioni che fanno parte del pop targato’70 e un minimalismo che nel 1976 poteva appartenere solo a una certa area di autori. Il mix non fu di successo allora (peccato), e adesso è straordinariamente datato. Ma l’ardimento stava proprio nel tentare una mediazione tra mondi nemici: Sanremo e la boheme autoriale. E sei di nuovo solo, Felci sudate, Fine dei sogni contengono belle impennate melodiche, sono arrangiate con garbo. Forse a punire Zenobi - che più in là avrebbe trovato partner in Morricone, Dalla, Stadio e Ron - furono versi come "Lui chiese: mi ameresti domani?" oppure "Sarà un giorno come tanti altri […] Saremo tutti un poco più saggi".

Mentre Venditti scalava già le hit parade con Lilly e De Gregori, pur sfornando i suoi primi capolavori, si apprestava alla crocifissione politica, Renzo Zenobi arrotava le sue "erre" per quadretti romantici e iperminimali. Ma a lui il pubblico che compra i dischi non chiedeva di sfornare hit per adolescenti (come per il core de Roma), né da lui gli autonomi pretendevano impegno e militanza (come per il Principe). Purtroppo.

                                                                                                                         Gianluca Veltri

 

Irma 

Fine dei sogni

Un giorno come tanti altri

Strano uomo Michele

E sei di nuovo solo 

Felci sudate

Ascendente in cancro

La musica