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L'atmosfera
che pervade questo splendido brano ci riporta indietro nel tempo,
ai primi anni '50. Sia l'impianto musicale che molti particolari
del testo ( i nomi delle ragazze, il "bombardamento",
le "guerre", il titolo stesso dal sapore arcaico ) richiamano
alla mente l'epoca del secondo dopoguerra. Ciò nonostante la canzone
è attualissima, direi fuori dal tempo, e la situazione potrebbe
essere tranquillamente trasposta ai giorni nostri: tre ragazze,
tre amiche con il loro lavoro, alla ricerca dell'amore, con i loro
tormenti interiori e la danza per cercare di allontanarli, almeno
per un momento. Sorprende
la capacità dell'autore di riuscire a calarsi nell'universo femminile
e scavare nei sentimenti e nella sensibilità dell'animo di una donna.
Danze
(Renzo
Zenobi)
E'
una sera tra mille che Lidia, Marietta e Mirella
hanno il vento in comune
e una voglia proprio sotto le scarpe,
una voglia di appoggiarsi alla musica e ballare
le notti e scordare così i perché
che non servono a niente.
"Sono i fatti avvenuti che contano" disse Mirella,
io pensavo come bombardamento che lascia in giro
solo fuochi violenti.
Oggi nel giorno ognuna di loro ha inventato un lavoro
tutte si curvano
e regalano sorrisi lontani lontani
ma nessuno può vendere o amare
i loro pensieri stemperati nel mare
o fra i capelli di un uomo.
Lidia, esempio, che ha dato quel poco di dote al caffè
e adesso siede davanti ai "Prego, gradisce un amore"
e dà, e dà i resti alla gente.
Ragazze di due guerre,
sognatrici di sempre
accomodate fra i soldati e i perplessi
davanti all'orchestra
a succhiare gazzosa e la sigaretta.
Moschettieri al convento
di una storia coltivata,
c'era tutta l'Italia e correva sopra un tango
o abbandonata sotto un lento rubato;
loro sempre là, a guardare e avere paura
e essere donne,
ed essere brave a farsi da specchio.
E ancora ne ho viste che andavano senza cappello
ne ho viste in trattoria,
che mangiavano senza compagnia;
e poi vive sotto il cielo di un cinema
e ai portoni deserti, né un braccio sotto i portici
e oltre gli orti di Roma.
Ora frusciano fresche di lino in silenzio perfetto
e girano, girano la pista e hanno tutte un dolore
magari sulla punta del cuore.
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